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Leggete questo e quest'altro

Con piglio autoritario, pubblico una lista di letture che vale la pena di recuperare (se le avete perse) e sicuramente leggere questa estate, sia che siate in vacanza, sia che restiate a lavorare nella città deserta e, quindi, piacevole.


Jessica Anthony, Il convalescente, Pidgin

Il convalescente di Jessica Anthony per Pidgin Edizioni è un romanzo piuttosto incredibile.

Un omino barbuto e muto vende carne da un autobus guasto nel mezzo di un prato in Virginia: il suo nome è Rovar Ákos Pfliegman, ed è l’ultimo Pfliegman rimasto sulla faccia della Terra. L’autobus è anche la sua casa, e l’unica compagnia che ha è un grosso scarabeo domestico. “Il convalescente” è il racconto della vita grottesca e solitaria di Rovar, tempestata di sfortune e acciacchi, e allo stesso tempo è la narrazione di migliaia di anni di storia ungherese, tormentata dalla costante e fastidiosa presenza della inetta tribù dei Pfliegman. Originale, ironico, bizzarro e a tratti commovente, questo romanzo di Jessica Anthony crea un indimenticabile protagonista, fuorilegge improbabile e amatore non ricambiato, nonché narratore della storia del mondo vista attraverso gli occhi di coloro che nel mondo non hanno importanza.


Philip Ó Ceallaigh, La mia guerra segreta, Racconti

«Non voglio scendere in dettagli inutili a proposito di cos’è successo dopo, a parte mettere agli atti che l’ho leccata e succhiata e scopata tra le statuette e le icone e i crocifissi e i santi, e me la sono sbattuta sotto la Vergine Maria e Gesù bambino, gliel’ho dato davanti e di dietro e di lato e altrove sotto Cristo in croce. Me la sono trombata finché non hanno suonato le campane e non hanno cantato gli uccellini.»

Philip Ó Ceallaigh torna a scrivere di uomini stanchi di essere cinici, solitari sbriciolati di ogni certezza che percorrono le strade brulicanti del Cairo o i disabitati boschi transilvani armati solo di scarponi e del desiderio di trovare un angolo di mondo dove non essere più raggiunti.

Ecco qualcosa che dovete assolutamente leggere: una delle novità del 2019 di Racconti edizioni, con la bellissima copertina di Davide Toffolo.


Guadalupe Nettel, Petali, La nuova frontiera

«Più guardavo i cactus, più li capivo. Di sicuro si sentivano soli in quella grande serra, incapaci di comunicare tra loro. I cactus erano gli outsider della serra, outsider che non condividevano altro se non il fatto di essere tali e, quindi, di stare sulla difensiva. “Se fossi nato pianta,” riconobbi tra me e me “sarei appartenuto senz’altro a questo genere.”» Eccentrici, troppo o troppo poco umani, i protagonisti di questi racconti di Guadalupe Nettel vivono la zona grigia dell'anomalia, portando però sempre su di loro l’oscuro fascino di questa alterità.


Sylvia Townsend Warner, Lolly Willowes, Adelphi Edizioni

«Ma le donne lo sanno di essere dinamite, e non vedono l’ora che si verifichi l’esplosione che renderà loro giustizia»: Lolly Willowes è una donna amabile e solitaria, «benestante e con tutta probabilità destinata a non sposarsi». Va a Londra dal fratello maggiore. Ma rimane sempre un essere a parte rispetto alla famiglia, dove a poco a poco diventa una «zia Lolly» che tutti pensano di conoscere come un soprammobile. Intanto la mente di Lolly vaga, si allontana, si estrania in modo irrevocabile dal perbenismo bonariamente coercitivo dei suoi parenti. Lolly, in verità, cova da sempre in sé qualcosa, che è una vocazione: la vocazione della strega.

Murata Sayaka, La ragazza del convenience store, Edizioni e/o

«Ma mi prendono per una mezza svitata e mi torturano di domande. Pensano che io sia strana, soprattutto quelli che si reputano persone “normali”...»

Un romanzo breve sul Giappone contemporaneo, sulle pressioni della società e sulla diversità. Trovate anche una recensione della libraia qui.


Elif Batuman, L'idiota, Einaudi

Selin è una matricola di Harvard di origine turca; la sua storia scorre nella narrazione determinista e naturale raccontata in prima persona tra coinquiline ciarliere, studenti di matematica e psicolinguistica e lezioni di lingua russa, il tutto mentre si interroga sulla natura delle relazioni tra coetanei. Il racconto di Selin è ben oltre una descrizione di eventi concatenati fra loro: è autodeterminazione attraverso il linguaggio, la descrizione di un’individualità mai disconnessa dalle rappresentazioni materiali del mondo, del resto «se non avessimo in testa una specie di storia con un suo svolgimento, come faremmo a sapere chi siamo quando ci svegliamo la mattina?».

Trovate anche una recensione della libraia qui.



Kawamura Genki, Se i gatti scomparissero dal mondo, Einaudi

Cosa sei disposto a dare al Diavolo per poter vivere un giorno in più? Attento: ciò che il Diavolo sceglierà di prendersi sparirà dal mondo, per tutti. I telefonini? Va bene. E i film, gli orologi... d’accordo, ma i gatti? Sei pronto a rinunciare ai gatti?

Thomas Gilbert, Le figlie di Salem, Diabolo

«Alle streghe di oggi e di domani. Che il fuoco non si spenga mai.» Un tuffo emozionante nel mondo angusto e opprimente della colonia di Salem, nel New England del XVII secolo: Abigail ha quattordici anni ed è una delle vittime dell’oscurantismo, del fanatismo religioso e dell’ignoranza che corrodono la vita della comunità. Un fumetto bellissimo e una libraia molto soddisfatta della dedica.


Vanni Santoni, I fratelli Michelangelo, Mondadori

«Scavo, o meglio ribatto la stagnola creando dei motivi simil-aztechi, babilonesi, alieni; a volte il materiale fa sì che sembrino parole, logos che emerge da un mare di mercurio. Ma solo a volte. Già la sesta sera appallottolo tutto. Peccato non essere una fumatrice d'oppio, ci stava di usarle così, avrebbe almeno reso loro la dignità della funzione...»


Quattro figli di tre madri diverse, Enrico, Louis, Cristiana e Rudra, che cercano la propria realizzazione nel mondo, e il padre Antonio, ingombrante personaggio pubblico – partigiano, scrittore, regista, dirigente all’Olivetti, guru – che li convoca per una misteriosa adunanza a Vallombrosa, in Toscana. Quattro fratelli, quattro narrazioni nel romanzo, quattro migrazioni al contrario, nel ritorno alla casa paterna per una - probabile o forse no - resa dei conti famigliare.



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