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La Compagnia dell’Anello e la nuova traduzione: i miei two cents




[J.R.R. Tolkien, La Compagnia dell’Anello (Il Signore degli Anelli/Parte 1), Bompiani]


Una premessa che spiega fino a che punto la mia mente si sia spinta oltre i confini della ragionevolezza con Tolkien: io rileggo il SdA una volta l’anno, più o meno, dal 1995. Negli ultimi anni sempre in inglese.

Appena presa la copia della traduzione di Ottavio Fatica, ho aperto il mio libro preferito in originale e ho iniziato a leggere confrontando testo e traduzione riga per riga. Sì. Riga per riga. Ma sono stata ingiusta: non lo farei per nessun altro libro. Così ho riposto il vecchio volume in libreria e ho ricominciato La Compagnia dell’Anello da capo, liberando la testa dagli echi della memoria. Ho zittito tutti i «ma io qui avrei scritto, avrei detto, avrei fatto». Finalmente Il Signore degli Anelli parla un nuovo linguaggio, con un italiano che gli calza come un guanto e una resa degna della grandezza di uno scrittore come Tolkien. Per la prima volta dopo più di vent’anni, sono stata trascinata nella grandezza del libro meraviglioso che è come se davvero l’avessi aperto adesso. Questo perché Il Signore degli Anelli, di cui la Compagnia è la prima parte, è davvero un libro grandioso, in ogni suo aspetto, letterario e linguistico, per la storia e la mitopoiesi.

Il mio consiglio per tutti è: leggetelo. Il mio consiglio per chi l’ha già fatto è: rileggetelo, ma in questa edizione. Sgombrate il campo dalla nostalgia e apprezzate di nuovo questa lingua.


Un paio di note sull’edizione: la copertina, sulla quale ho mugugnato per mesi vedendola in foto, in verità dal vero ha un effetto decisamente migliore. Mi sbilancio e dirò che è piuttosto bella e d’effetto. Avrei gradito moltissimo dei paratesti, dell’editore o del traduttore, su questa nuova edizione. Ahimè, non ce ne sono. Mi rendo conto che siamo in pochi a amarli, non mi faccio illusioni.

E concludendo, chiedo a Bompiani: dove diavolo è la mappa della Terra di Mezzo? È nascosta? È in rune lunari e debbo aspettare il plenilunio? Dov’è? Perché non c’è?!


Aggiungo, per chi ancora si chiede quale sia l’universalità di Tolkien oggi: «Ma non è soltanto vostra la Contea. [...] Il mondo intero è tutt’intorno a voi: potete chiudervi dentro la Contea, ma non potete chiudere fuori il mondo per sempre.»

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