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L’idiozia del mondo


«La paura o la stupidità sono sempre state alla base della maggior parte delle azioni umane.»

Albert Einstein, dalla lettera a E. Mulder, 1954

L’8 marzo del 2008, mentre si regalavano mimose a dritta e a mancina con piglio rivoluzionario, un gruppo di donne caparbie e resistenti liberava e restituiva alla comunità un palazzetto in via Lucio Sestio 10 a Roma, di proprietà Atac spa ma subaffittato a topi e piccioni. Quel palazzetto è diventato la Casa delle Donne Lucha y Siesta, centro simbolico ma anche politico dell’autodeterminazione delle donne, un luogo di incontro e casa rifugio, nonché centro antiviolenza e casa di semi-autonomia.

Lucha y Siesta, dopo più di dieci anni di lavoro sul territorio, è in pericolo: il palazzetto strappato ai piccioni fa parte del Piano di concordato e quindi è messo in vendita per pagare la malamministrazione di Atac. Ci stupisce? Forse no. La letteratura, se siete pratici di viaggi letterari, ci dà evidenze ricchissime di bêtise, o estrema stupidità; ci salverà infatti solo l’estetica, come unico vero antidoto «contro qualsiasi soluzione di massa che agisca sugli uomini (e sulle donne) con la delicatezza di una ruspa», come dichiara il poeta russo e premio Nobel Iosif Brodskij in Dall’esilio (Adelphi, 1988, traduzione di Gilberto Forti e Giovanni Buttafava). Questa ruspa (metaforica ma neanche tanto) minaccia una realtà che garantisce il progetto di contrasto alla violenza sulle donne e sui minori, fornisce accoglienza e sostiene l’autodeterminazione. In 11 anni Lucha y Siesta ha accolto 142 donne e 62 minori, e ne ha sostenute 1200.


Questo è l'incipit dell'articolo a sostegno della casa delle donne Lucha y Siesta, e trovate il resto qui.

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