Leggo spesso e con interesse articoli e interviste sulla situazione di libro, librerie, editoria in Italia. Tutti dicono la stessa cosa: è un dramma. Come libraia, penso che la legge sul libro e la regolamentazione degli sconti possa aiutare, e non poco, le librerie indipendenti.
Quello che mi addolora e mi spaventa, per il futuro della mia professione come libraia e della mia vita da lettrice, è la sofferenza di un mercato che non ha più domanda: in Italia meno del 40% della gente legge almeno un libro all’anno. Almeno uno, perdìo!
Inutile sottolineare le percentuali estere (in Norvegia si va oltre il 90%). Quello che mi preme ribadire è che manca la cultura del libro, come oggetto di intelletto e divertimento, e di piacere anche intenso. Manca la cultura della libreria come luogo di incontro e di idee.
Le eventuali leggi sulla protezione delle librerie sono meritevoli ma insufficienti se la risposta istituzionale sul fronte scuola/cultura/lettura si azzera. Noi librai siamo ora i koala in estinzione funzionale: lottiamo col sangue ma ci state bruciando l’habitat.
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