Nelle mani delle donne
Nutrire, guarire, avvelenare dal Medioevo a oggi
di Maria Giuseppina Muzzarelli
Laterza
Un magnifico excursus, quasi in forma di romanzo, che attraversa diverse epoche, dove il cibo, fonte di estasi, elemento afrodisiaco quando accende i desideri sopiti, accoglie anche il suo rovescio e si fa veleno, pozione che uccide. Furono moltissimi i casi di mogli che per liberarsi dei loro consorti, in assenza di leggi e di diritti che tutelassero le donne, non disdegnarono le antiche usanze tramandate da nonna in figlia ricorrendo a intrugli letali. Qualcuna l’ha sicuramente fatta franca.
Madri, seduttrici, mogli, sante, streghe, guaritrici, assassine: donne che si fanno latte per il figlio, che seducono, curano, nutrono, uccidono con il cibo, sono educate alla sua moderazione, se ne privano. Una relazione, quella fra le donne e il cibo, che a tutti pare di conoscere e che invece è stata ed è molto più sfaccettata, mossa e contraddittoria di quanto comunemente si creda.
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