Funerali preparati è un compendio di filosofia della sepoltura.
Dopo svariate esplorazioni cimiteriali, Marco Taddei e Michele Rocchetti tornano a collaborare dai tempi della Nave dei folli (Orecchio Acerbo, 2016), raccogliendo le disposizioni post mortem di personaggi di ogni genere e grado sociale, nell’ottica della “livella” sepolcrale: Uomo povero, Strega, Matto di paese, Suora, Costruttore di labirinti… Le ultime volontà riguardo alle esequie sono intervallate da una voce d’eccezione, ovvero quella del cimitero, che attraversa questo ironico e giocoso tributo al funerale, al decesso, al camposanto, raccontandoci la sua, di storia.
È una Spoon River miserabile, magica, fantasiosa e cialtrona, che graficamente gioca con la schiettezza degli spazi bianchi e con la leggerezza della grafica cimiteriale. Il bianco, il nero, il dorato e il viola sono l’infiocchettante confezione di questo strambo libretto che ricorda quella che potrebbe essere la nostra ultima casa: una bara.
A suggello della carrellata di disposizioni, un emblematico testo di Giorgio Manganelli su letteratura e morte scritto in seguito alla scomparsa di un altro gigante della letteratura mondiale Jorge Luis Borges, e un cadeau che asseconda il feticismo dei maniaci del controllo: un formulario per appuntare le nostre, di disposizioni.
Marco Taddei, Michele Rocchetti
Funerali preparati
Quinto quarto
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